Diciamolo pure, questa vi sembrerà forse la sezione meno attinente al portale però l'ho voluta creare per dare spunto a chi, in una giornata libera, ha voglia di farsi un giretto nella nostra bella Calabria (e regioni limitrofe) alla scoperta delle bellezze che il nostro territorio ci propone. La maggior parte di questi mini tour saranno in compagnia della mia "bella", in solitaria o con i miei amici biker, per cui non mi resta che auguravi buona navigazione e sopratutto se volete contribuire con le vostre esperienze e con materiale per far scoprire la nostra terra non esitate ad inviare una mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e sarò ben lieto di ampliare il "Diario di viaggio".
Iniziamo però con ordine, vi ho parlato della mia bella e onde evitare fraintendimenti ve la presento 

20/05/2018 tra Pollino e Cilento

Questa volta si è fatto sul serio visto che il giretto in compagnia del mio fidato navigatore ci ha portato a percorrere in una giornata 700 Km. La mappa non è proprio precisa anche perchè quando parto con gli amici mi affido a loro e di conseguenza il mio compito è solo quello di seguirli e ammirare i bei posti che mi fanno vedere 
La partenza è fissata per le 8.30 e puntuali ci si incontra al posto prefissato. Si prosegue di filata fino a Lauria per poi scendere giù fino a Maratea e ammirare la panoramica dal Redentore.





Dopo aver ammirato il panorama e vista l'ora, ci si ferma per un panino sotto il caldo di una splendida giornata di sole. Appena terminata la pausa "pranzo" giù per il centro storico per una passeggiatina con annesso gelato, il tutto in compagnia del mio fidato amico e navigatore.




Si riparte facendo la litorale fino a Sapri, bellissima. Ad accompagnarci da un lato il mare blu dall'altro i costoni di roccia calcarea piene di grotte.



Si arriva nel cilento esattamente San Severino Centola borgo medievale arrampicato su dei costoni di roccia... Dopo una breve pausa si sale su su a piedi una bella arrampicata ma la fatica è premiata, posto fantastico panorama mozzafiato delle gole del diavolo



Si parte verso Marina di Camerota attraversando proprio le gole fiancheggiate dal fiume e una vegetazione rigogliosa. Si riparte direzione Sapri ma chiaramente non dalla strada normale ma dalla montagna. Curvoni fantastici per non parlare del panorama,siamo nel Cilento. Si arriva a Policatrello per prendere la strada del rientro;è tardi ma abbiamo ancora olltre 300 km da fare comunque direzione autostrada,si arriva in altezza autostradale di Padula. Da qui tutto di filata fino a Rogliano, piccola sosta in autogrill e via verso caso. Ora di rientro le 23 circa, le mogli .... , ma noi stanchi ma contenti.
06/05/2018 Taverna - Pizzo Calabro (VV)

Anche questa volta il giretto è breve ma intenso di posti da scoprire. Visti i pochi km si parte nel primo pomeriggio e ci si incammina per quel di Pizzo. Il traffico è scorrevole e si raggiunge la destinazione nel tempo prefissato.
Premesso che, come molti sanno, Pizzo è noto per il sui tartufo
ma vi posso assicurare che ci sono dei posticini da visitare che non vi faranno rimpiangere di esserci andati.
Anche se siamo ancora agli inizi di Maggio qui è già estate, lo si percepisce dalla temperatura piacevole nonchè dagli innumerevoli turisti che si incontrano.
Facendo un pò di ricerche online scopro che in quel di Pizzo è presente una piccola chiesetta sulle rive del mare, sto parlando della chiesa di Piedigrotta. Un misto di storia locale e leggenda fanno della Chiesa di Piedigrotta un posto unico nel suo genere. Da centinaia di anni si tramanda la leggenda di un naufragio avvenuto intorno alla metà del ‘600: un veliero con equipaggio napoletano fu sorpreso da una violenta tempesta. I marinai si raccolsero nella cabina del Capitano dove era custodito il quadro della Madonna di Piedigrotta e tutti insieme iniziarono a pregare facendo voto alla Vergine che, in caso di salvezza, avrebbero eretto una cappella e l’avrebbero dedicata alla Madonna. La nave si inabissò e i marinai a nuoto raggiunsero la riva. Insieme a loro, si poggiarono sul bagnasciuga anche il quadro della Madonna di Piedigrotta e la campana di bordo datata 1632. Decisi a mantenere la promessa fatta, scavarono nella roccia una piccola cappella e vi collocarono la sacra immagine. Ci furono altre tempeste e il quadro, portato via dalla furia delle onde che penetravano fin nella grotta, fu sempre rinvenuto nel posto dove il veliero si era schiantato contro gli scogli. Non esistono documenti che possano comprovare questa storia, ma il culto per l’immagine è antico e molto sentito dalla popolazione e non sarebbe inverosimile che il quadro sia davvero il frutto di un naufragio (fonte).
La chiesetta è piccolina e ben gestita (per l'accesso si pagano 3 €) all'interno varie sculture in pietra e archi molto caratteristici, il tutto si affaccia sulle splendide rive del mar Tirreno.







si conclude con una bellissima vista panoramica della costa
Terminata la visita alla chiesetta ci si avvia per visitare un altro punto forte di Pizzo, il castello di Murat. Diciamo che qui il problema sono i parcheggi, almeno per chi arriva in auto
.
Una volta risolto si parte per la visita.
“Mirate al petto…non al viso”
Eroiche le ultime parole pronunciate prima di morire. Non c’è paura nel tono della voce. Lo sguardo rivolto verso quel mare che prometteva grandi vittorie e che invece l’ha condotto sino all’ ultimo dei suoi giorni, lo stesso mare che lo separa dai suoi grandi amori: Carolina, Achille, Letizia, Lucien e Luisa. La storia del Castello di Pizzo è legata alla morte di Gioacchino Murat, Re di Napoli, uomo valoroso, impavido che a Pizzo cercava la vittoria e la riconquista del suo regno e invece vi trovò la morte. All’ interno del maniero una ricostruzione storica riproduce gli ultimi giorni di vita di Gioacchino Murat, rappresentando i diversi momenti della detenzione del Re e dei suoi uomini: all’ interno delle celle, nei semisotterranei, è riprodotta la loro prigionia; al primo piano è rappresentata la scena del sommario processo contro il Murat; nella cella in cui il Re trascorse gli ultimi momenti della sua vita e in cui scrisse la lettera di addio alla moglie Carolina e ai suoi quattro figli, sempre al secondo piano, è riproposta la scena della confessione del Re con il Canonico Masdea (fonte).
Anche qui l'ingresso è a pagamento (sempre 3 €, come nel film "non ci resta che piangere"
!)
La struttura è tenuta veramente bene, non sono presenti guide, ma tutto è raccontato minuziosamente dalle varie affissioni.






lei è in attesa 

Completata la visita al castello e visitate le stradine interne di Pizzo, decido di rientrare ma prima è d'obbligo la pausa ...

Proprio buono!!! Vi lascio ora con un piccolo video riassuntivo e al prossimo giretto.
22/04/2018 Taverna - Badolato

Partenze nel primo pomeriggio, vista l'esigua distanza. Ci si equipaggia per benino e via in solitaria alla scoperta di questo piccolo borgo Calabrese. La temperatura è piacevole e la strada poco trafficata mi permette di raggiungere la meta nel tempo programmato.
Prima di entrare nel borgo, percorrendo la provinciale 135, si comincia ad intravedere una delle 14 Chiese presenti nel borgo, nello specifico la chiesa dell'Immacolata.


Questa chiesa del 1600, con una vista panoramica su tutta la costa ionica, è completamente staccata dal centro storico. A vederla dall’esterno sembra molto simile alla Cattolica di Stilo, di stampo bizantino.
Si prosegue con andatura turistica per ammirare il paesaggio che mi circonda fino ad arrivare nel centro del borgo. Qui dopo un'attenta visione della piazzetta intravedo una stradina che con la mia bella possiamo percorrere e così senza pensarci due volte ci infiliamo nel cuore del paesino. La stradina è molto stretta, ma con la moto non si fa fatica a percorrerla. Scopro così le viscere del paese che come mi aspettavo sono molto caratteristiche e, continuando a scendere, intravedo un piccolo spiazzale dove decido di accedere e per scoprire nuove viste. Non rimango deluso, eccone le prove:
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A questo punto, anche se la stradina interna continua a scendere vi consiglio vivamente , qualora come me siete arrivati in moto, di lasciare il vostro mezzo nello spiazzale e proseguire per il resto della stradina a piedi. Si proprio così, perchè arrivereste in un punto dove girare diventa difficile se non impossibile, esperienza vissuta e ne sono uscito solo grazie all'aiuto di un gentilissimo abitante (straniero) del luogo, che mi ha dato una mano a girare la mia bella
.
Il tratto da percorrere è veramente breve e vi porta all'entrata della chiesa dell'Immacolata, proseguendo verso sinistra. Mentre sulla destra ci si addentra ulteriormente tra le viuzze del paese.
Dopo essermi riallineato mi accingo ad uscire dal borgo ma le sorprese non finiscono qui. Si perchè proseguendo verso nord del paese si hanno ancora delle meraviglie da scoprire. Si inizia con il convento di S. Maria degli Angeli che dal 1987 è la sede di una delle 18 Comunità di Mondo X, fondata negli anni ’60 da Padre Eligio Gelmini. Il gruppo, formato da ragazzi con vari problemi alle spalle, è completamente isolato dal mondo. Niente musica, tv, internet, nessun rapporto con il mondo esterno. I giovani che vivono qui hanno periodicamente contatti con la propria famiglia e possono tornare a casa per un determinato periodo di tempo oppure farsi raggiungere dai genitori ogni sei mesi. La comunità si occupa non solo dell’orto e del giardino con una cura quasi maniacale ma svolge anche piccoli lavori di falegnameria e artigianato.
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Usciti dal convento di procede ancora verso su per scoprire un altra piccola chicca, anche se un tantino abbandonata, dove si trova un'altra chiesa e il busto di Don Antonio Peronace
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Il giretto domenicale è ormai concluso, vi lascio con un piccolo video riassuntivo e qualora siate interessati con un pò di storia su Badolato (Cenni storici)